Bari con la sindrome da neo promosse prosegue con la cura Colantuono


In un ambiente da freddo polare, il Bari impatta sull'1-1 contro gli estensi di Ferrara salendo a quota 29 in classifica, cifra con cui chiude il girone di ritorno. Va bene così, tutto sommato, perché per come si era messa la gara il pareggio è risultato un punto guadagnato e non due punti persi. Bari più compatto anche se scarsamente pericoloso sia in fase di fraseggio che nelle conclusioni, ciononostante sarà che paga lo scotto della sindrome da neopromosse, sarà stato il freddo, sarà che, differentemente dalle altre 21 compagini, il Bari non riesce a servire assist agli attaccanti, sarà che la squadra costruita è, all'attualità, da centro classifica, fatto sta che, volenti o nolenti, questo Bari continua a non perdere e a scalare punti su punti sia pur arrancando e senza lasciare quel retrogusto tipicamente emotivo.
Oggi si affrontavano due squadre altamente rimaneggiate con la sola differenza di sette punti tra le due. Alla fine ha prevalso un salomonico pareggio che ha accontentato entrambe le squadre.
Colantuono ha mandato in campo una difesa a tre con Di Cesare, Capradossi e Tonucci centrali difensivi, Scalera e Doumbia come esterni, Basha e Fedele centrali e Brienza dietro De Luca e Maniero.
Al 5' la prima occasione per il Bari con Brienza che ha raccolto un pallone sbagliato di Del Grosso, tiro poco fuori.
Al 18' ci ha provato Lazzari, non sulla sua corsia ma più accentrato, ma Micai si è fatto trovare pronto in angolo.
Subito dopo, su rovesciamento di fronte, Scalera ha servito Brienza che al volo ha tirato sul portiere ferrarese ma Giani ha recuperato in tempo immolandosi evitando il gol.
Al 35' un presunto fallo di Tonucci su Pontisso ha prodotto un calcio di rigore generoso che Antenucci ha ottimizzato al massimo segnando lo 0-1.
Il Bari stordito ancor più di quanto si fosse espresso fino a quel momento, coi soliti limiti di costruzione, ha cercato con generosità di sfondare sulla destra dove c'erano Scalera e Brienza ma la manovra è apparsa convulsa e sterile.
Brutto Bari, dunque, che ha generato una partita equilibrata con poche occasioni gol nel primo tempo, squadra senza idee e sterile nella manovra che ha concesso il fianco alla Spal che, più ordinatamente, ha cercato di arrivare in area barese pur senza mai far male alla difesa: nessun tiro in porta, praticamente, abbiamo segnato nel taccuino, e pensare che la Spal è lassù.
Il secondo tempo non è apparso migliore del primo. Al 6' è uscito Doumbia per Furlan che, se non altro, ha inciso sul suo versante con azioni personali e cross, tutti puntualmente inutili.
Al 16' il secondo rigore concesso da un confuso La Penna, apparso anch'esso generoso per il Bari per atterramento di Brienza, rigore trasformato da Maniero.
Poi al 19' Schiavon ha sprecato il vantaggio su contropiede di Lazzari.
Al 30', dopo aver stretto i denti, è uscito Maniero per problemi ginocchio, al suo posto è entrato Castrovilli che non ha inciso più di tanto al pari di Scalera che se la sarà pure cavata, ma non ha mai dato l'idea di dare quel peso specifico in più.
Il Bari che ha cominciato a credere al sorpasso attraverso una spinta notevole verso l'area spallina ma è finito tutto lì, anzi, è stato Micai che di tacco ha salvato un gol assurdo che si stava materializzando su un innocuo cross.
Tutto sommato un pareggio giusto considerate le numerose assenze di entrambe le squadre, Capradossi e Doumbia non male, il primo con spiccata personalità da veterano, il secondo sempre preciso sull'avversario più pericoloso ferrarese.
Solita generosità di Maniero, oggi in campo a denti stretti ma, come accade da inizio torneo, pressoché mai servito per andare in gol. Tante le botte prese e posizione sempre spalle alla porta. Di più, proprio, da lui non si poteva chiedere. De Luca evanescente e Fedele e Basha sempre attenti a centrocampo.
Girone di andata terminato e Bari sempre lì, a due passi dai playoff, ma soprattutto Bari che prosegue col suo periodo di imbattibilità grazie alla cura Colantuono. Adesso occorrerà capire cosa vuol fare da grande il Bari, se lottare per la A o proseguire un campionato tranquillo rispecchiando la sua posizione attuale. A Sogliano e Giancaspro, la decisione anche perché il pericolo di giocatori rotti, arrugginiti, scarti vari, seconde e terze scelte, lì, al mercato di Milano, è in agguato.
